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Villasimius
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Informazione Comune
Un primo insediamento nell’area di Villasimius fu fondato dai punici, anche se le numerose testimonianze nuragiche documentano un’antica frequentazione dell’area. Nemmeno i romani abbandonarono il sito, considerato di elevata importanza strategica, circondato da fertili campagne ed immerso tra rigogliose foreste.
Nel medioevo si sviluppo il villaggio di Carbonara, un florido abitato con un’economia basata sulla produzione del carbone (da qui il nome), che smantellò gran parte del manto boschivo.
Questa situazione perdurò fino alla conquista aragonese, quando venne abbandonato. Per decenni fu una landa deserta frequentata solo da pirati, mentre l’unico sfruttamento delle terre arrivava da parte dei pastori, gli unici in grado di fronteggiare gli arabi. L’attuale Villasimius nacque nel primi decenni del 1800, quando il generale Antonio Incani la rifondò con un gruppo di contadini di Settimo San Pietro, nei pressi di Cagliari.
La crescita di Carbonara fu rapidissima e nel 1853 divenne comune autonomo, solo dieci anni dopo gli venne dato il nome odierno.
Nell’immediato dopoguerra si ebbe un abbozzo di attività turistica, fortemente penalizzato dalle vie d’accesso al paese. La bellezza del suo mare superò questo ostacolo e negli anni ’70 il posto divenne uno dei luoghi ‘cult’ per il turismo cagliaritano. Dal 1982 il centro è diventato anche una meta per gli artisti europei, dopo l’apertura del Centro Internazionale di Sperimentazione delle Arti Visive, allestito nella Casa Comunale. Negli ultimi anni, alla bellezza delle spiagge si è aggiunta la scoperta dell’immacolato habitat marino, oggi racchiuso nell’area marina protetta di Capo Carbonara
Le spiagge e le torri
La costa di Villasimius è ricca di torri aragonesi, innalzate per contrastare le scorrerie dei pirati, che proprio in quest’area trovavano numerosi approdi sicuri. Arrivando da Cagliari, la torre di Capo Boi segna l’inizio del litorale di Villasimius. Da questo mastio si può ammirare l’intero Golfo di Cagliari, proseguendo sulla strada sterrata si arriva alla spiaggia. Poco più avanti, nei pressi di un villaggio turistico, si trova l’ingresso alla spiaggia di Sa Ruxi.
Dopo circa tre chilometri ed un lungo tornante, si vede sulla destra la lunghissima spiaggia Campus, particolarmente apprezzata per la sua posizione al riparo dal maestrale. Prima di entrare in paese si trovano dei cartelli con le indicazioni per Campulongu, seguendo questa strada si arriva alla spiaggia omonima e poco dopo, al recente porticciolo turistico. Subito sulla destra, un po’ celata, si trova la Spiaggia del Riso. E’ un litorale con l’acqua così trasparente da sembrare irreale, il nome gli deriva dai piccoli granelli granitici che compongono il suo arenile. La spiaggia è dominata dalla maestosa Fortezza Vecchia, costruita dagli aragonesi e modificata durante il regno Savoia, assumendo l’aspetto di un fortilizio. Da questo punto si seguono le indicazioni per Porto Giunco, dove si trovano la torre omonima e la candida spiaggia dei due Mari. Tra Fortezza Vecchia e Porto Giunco si allunga Capo Carbonara, un incontaminato promontorio granitico che si affaccia verso L’isola dei Cavoli. Queste zone sono il simbolo dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, istituita nel 1998 e comprendente il tratto di costa tra la torre di Capo Boi e l’isola di Serpentara, che ricade completamente nel comune di Villasimius.
Nel 1979, nei fondali antistanti l’isola dei cavoli fu collocata la statua della Madonna del Naufrago, scolpita da un famoso artista di San Sperate. Il simulacro è alto tre metri e venti, ricavato da un blocco unico di trachite rossa. La strada dopo l’ingresso per Porto Giunco porta all’arcinota spiaggia di Notteri, particolarmente affascinante anche per via dello stagno che la circonda. Collegata alle due precedenti si trova la spiaggia Simius, dopodiché la strada principale si biforca ed a sinistra conduce in paese, mentre a destra va verso Costa Rei. L’insieme delle tre spiagge, è considerato uno dei litorali più belli dell’isola, anche se la scelta è ardua se la si paragona con Punta Molentis, la spiaggia successiva, che si trova nella strada per Costa Rei. La peculiarità di quest’ultimo arenile sta nell’essere posto tra la terra ferma ed un ‘isolotto granitico, il quale crea due microscopiche baie con acque sempre calme. Per raggiungerlo bisogna entrare nella strada per l’hotel Oleandro e poi svoltare immediatamente a destra, immettendosi nella strada bianca e proseguendo per quasi due chilometri. Is Proceddus è l’ultima spiaggia del territorio di Villasimius ed è visibile dalla strada, nei pressi di uno spiazzo/parcheggio sulla destra. Da questo punto bisogna percorrere quasi un chilometro lungo il pendio per arrivare al selvaggio arenile.
Archeologia
In località Is Cuccureddus, pochi decenni fa, è stato scoperto un importante luogo di culto punico (Tophet). Altri importanti siti archeologici sono le necropoli romane di Accu is Trajas, siti nella località omonima. Nei pressi di Santa Maria sorgono invece i resti degli insediamenti agricoli romani, composti da una villa ed un piccolo centro termale. Gran parte dei reperti ritrovati in quest’area sono custoditi nel Museo Archeologico di Villasimius, articolato nelle sale: del Mare, del Territorio, del Santuario e dei Relitti.
Eventi Principali
La seconda domenica di Luglio si svolge la sagra della Madonna del Naufrago, con una singolare processione a mare durante la quale vengono deposte delle corone di fiori nei pressi della statua.
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