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ATZARA METTE AL CENTRO IL VINO E IL PAESAGGIO DI VIGNETI DEL MANDROLISAI
Una serie di eventi nel borgo con largo spazio al vino e alle prospettive per il domani

Dall’inviata Manuela Vacca
Atzara non è solo un borgo di vino e arte nel Mandrolisai. I suoi vigneti centenari, assieme a quelli di Sorgono, rappresentano il primo e per ora unico paesaggio rurale storico in Sardegna iscritto, nel 2018, al registro nazionale. Una valorizzazione pionieristica evidenziata in occasione della giornata enologica che ha preceduto, con il convegno “Mandrolisai, una terra, una storia, un vino”, l’evento di domenica 25 giugno 2022 “Longevitas Mandrolisai – Long Life Wine Festival“, all’interno della manifestazione nazionale “La notte romantica” nei Borghi più belli d’Italia.
“La nostra visione punta all’unità del territorio per far sì che le nostre comunità facciano sistema, a partire dal paesaggio e dalla tipicità dei nostri vigneti” racconta a SE24 il sindaco Alessandro Corona a margine del convegno promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Atzara (in capo a Paola Flore) e dalla Pro Loco, con la collaborazione del Centro Commerciale Naturale.
“Il vino incide soprattutto sul futuro, anche nell’iniziativa Longevitas, un marchio collettivo di qualità con intento di creare un sistema di valori e relazioni in un territorio variegato, non solo vino ma anche carni, salumi, miele, sughero, artigianato e servizi del Mandrolisai”. Ad Atzara cinque cantine riescono a fare occupazione per diversi mesi l’anno per oltre cento unità, riferisce il primo cittadino.
In cantiere una migliore fruizione turistica. “Abbiamo un’ospitalità ridotta con 20/25 posti letto ma facciamo sinergia con il territorio, cioè con i paesi vicini – racconta Alessandro Corona –. Sono numeri piccoli ma adatti al target dei gruppi di ciclisti e motociclisti che però stanno iniziano a sostare e vivere il territorio maggiormente”. La durata media è di due o tre giorni. “Visitano il centro storico e il museo ma pure il paesaggio di vigneti e le bellezze nel territorio. Esiste infatti un coordinamento tra musei e associazioni e mandiamo reciprocamente nei vari comuni”, conclude.
Nei lavori Sandro Dettori, accademico dell’Università di Sassari, ripercorre l’iter che ha portato al paesaggio rurale storico, con i vigneti ad alberello che sono patrimonio paesaggistico del Mandrolisai, Dovrebbero aggungersi altri due paesaggi rurali storici: Meana Sarda per i suoi vigneti, tutti sopra i 500 metri di quota, e Bolotana, legato al paesaggio dell’olivo e della sughera. “Quello di Atzara-Sorgono stato il primo paesaggio sardo riconosciuto e se ne aggiungono due: è una vetrina importante e un’opportunità che state sfruttando”, le sue parole alla platea.
Secondo Carlo Marcetti, economista dell’Ateneo sassarese, i turisti iniziano a cercano altre offerte, oltre la costa. Ma c’è un passaggio da fare, dice: “Un ragionamento di territorio, mettere insieme le forze per convincerli a fare chilometri in più e arrivare alla zona Mandrolisai”.
“Avere le vigne lontane dal mare va bene perché siete alla giusta distanza e le persone stanno cercando questo rilassamento enologico”, ha confermato Aldo Lorenzoni, ex direttore del Consorzio di tutela del Soave, che ha fornito una serie di suggerimenti per le prospettive di crescita per il Mandrolisai. Intanto sembra chiaro a tutti: c’è un’immensa ricchezza e si chiama paesaggio.
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