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Cava Morazzini
© Monumenti aperti
Sabato 28 e domenica 29 maggio anche Monastir partecipa (per la nona volta) a Monumenti aperti. La manifestazione è alla sua XXVI edizione, curata e coordinata da Imago Mundi. Grazie alla volontà e l’impegno dell’amministrazione comunale e alla passione dei volontari, si potranno visitare 4 monumenti.
Nello stesso fine settimana saranno aperti i monumenti anche a Cossoine, Cuglieri, Genuri, Pabillonis, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Selargius e Tuili. Queste le parole della Sindaca Luisa Murru che con l’Amministrazione Comunale di Monastir è lieta di far parte ormai da diversi anni del circuito di Monumenti Aperti. Monastir, ancora una volta, apre le porte ai visitatori e presenta alcuni fra i suoi gioielli: la chiesa campestre di Santa Lucia, le Domus de Janas di Is Aruttas, il Castello di Baratuli e la Cava Mozzarini, promuovendo in tal modo il territorio e offrendo – al contempo – la sua ospitalità.
Sarà un’esperienza che rafforzerà il senso civico e identitario dei cittadini e soprattutto dei nostri giovani, chiamati a essere parte attiva di queste giornate nella veste di guide per i visitatori. Questo è il risultato di un importante e assiduo lavoro di rete intrapreso da anni
tra l’Amministrazione Comunale, l’Istituzione scolastica, l’associazionismo e il volontariato. Questi i quattro monumenti con la novità di questa edizione: la Cava Morazzini, che la documentazione cartografica mostra come le attività estrattive vennero avviate a partire
dal 1962 per terminare probabilmente intorno agli anni ‘80 (dai dati ufficiali nel 1982), La cava veniva coltivata con utilizzo di esplosivo e l’estrazione interessava in particolare l’andesite ad alta resistenza. I materiali venivano destinati sia alle opere infrastrutturali
della 131, sia al porto di Cagliari dove i massi da scogliera estratti (di cui una parte ancora visibili proprio sul piazzale di cava) venivano utilizzati nella costruzione delle opere portuali di Cagliari.
Sono poi visitabili la Necropoli a domus de janas de Is Aruttas, le cui cinque domus de janas sono state scavate nel bancone granitico, che affiora sul versante sud-est della collina di Is Aruttas, sfruttando probabilmente delle aperture naturali. Costituiscono un
agglomerato capannicolo prenuragico. Tutte le domus hanno un’anticella e una cella, esclusa la tomba n. 4 che sembra aver avuto due celle oppure una sola cella divisa in due parti; la Chiesa di Santa Lucia, che si trova a circa quattro km dal centro urbano del
paese, in stile tardo-romanico a una sola navata e ha assolto la funzione di chiesa del villaggio di Baratuli fino al XVI secolo; e infine il Castello di Baratuli costruito per conto dei Giudici di Cagliari nella metà circa del XII secolo e abbandonato nei primi decenni del
XIV secolo.
I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato 28 dalle 16 alle 18.30 e domenica 29 maggio dalle 09.30 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. Per tutte le informazioni dettagliate su disposizioni e orari consultare la brochure e il sito https://monumentiaperti.com/it/ nella pagina dedicata al comune.

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