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MONUMENTI APERTI 2022 A SARDARA

DIDASCALIA IMMAGINE: SANTA MARIA ACQUAS
La XXVI edizione di Monumenti Aperti, curata e coordinata dall’associazione Imago Mundi, prosegue, grazie alla volontà e l’impegno delle amministrazioni comunali e alla passione dei volontari. Nell’ultimo weekend della manifestazione, il 4 e 5 giugno, arriva a Sardara che per questa sua sedicesima edizione apre sette monumenti.
Nello stesso fine settimana saranno aperti i monumenti anche a Assemini, Elmas, Gavoi, Neoneli, OssI, Villaputzu e Uta. A Sardara i monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato 4 giugno dalle 15 alle 19 e domenica 5 giugno dalle 10 alle 19 con orario continuato. Dalle 19 alle 20 in Piazza Libertà e Casa Pilloni intrattenimenti con gruppo folk e corale.
Il sindaco Giorgio Zucca dà il benvenuto ai visitatori con queste parole: ll nostro paese nel periodo estivo ha una cornice di numerose manifestazioni culturali che fanno di Sardara un punto di riferimento per tutto il circondario. Monumenti Aperti è un evento che mette in risalto tutti i beni archeologici e culturali che Sardara ha la fortuna di possedere. L’ intreccio di storia antica e contemporanea nel centro storico di Sardara, sono luoghi da visitare e scoprire nella edizione 2022.Monumenti Aperti rappresenta la memoria storica del nostro paese. Un grazie vada a tutte le associazioni ed alle Istituzioni scolastiche che collaborano per far si che la manifestazione sia un arricchimento culturale dei giovani. Ciò è potuto avvenire grazie agli anziani che ci hanno trasmesso memoria storica, valori e saggezza.
Sono visitabili sette siti per la edizione numero sedici di Sardara Monumenti aperti. La Chiesa Sant’Antonio da Padova, sede dell’omonima parrocchia che fa parte della diocesi di Ales-Terralba, risale al XVII secolo; al suo interno si può ammirare un altare ligneo policromo settecentesco con tre nicchie, dove troneggiano le statue di san Francesco, sant’Antonio e della Madonna della difesa.
La Chiesa Sant’Anastasia: l’interesse archeologico del sito di Santa Anastasia è noto già dall’inizio del secolo grazie alle indagini di scavo ivi condotte fin dal 1913 da Antonio Taramelli, quando fu messo in luce un tempio nuragico a pozzo (Sa funtana de is dolus). In quell’occasione, fu messo in luce un tempio nuragico del tipo a pozzo, realizzato con massi in basalto e costituito da una camera a pianta circolare, coperta a tholos, profondamente scavata nel suolo, cui si accede mediante una scalinata protetta da uno stretto corridoio, coperto con lastroni disposti a piattabanda; la Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta che ospita un’importante collezione di statue tra cui spicca, per importanza, la statua di San Bartolomeo del XVII secolo e infine la Chiesa di San Gregorio Magno un esempio dell’amalgama tra il romanico ed il gotico in Sardegna.
Il Museo archeologico Villa Abbas con un percorso che parte dall’epoca nuragica con oggetti risalenti all’età del bronzo, passa per le testimonianze della civiltà punica, e, risalendo al periodo romano della Repubblica e dell’Impero, giunge fino al medioevo con i reperti del Castello di Monreale. In Località Terme sulla S.P. Sardara – Pabillonis si trovano la Chiesa Maria Acquas edificata tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo su modello gotico e dedicata a Santa Maria de is Aquas (Santa Maria delle Acque) venerata nelle località termali di Sardara. È la massima patrona della diocesi di Ales-Terralba e le Terme Romane: le strutture essenziali delle antiche Thermae romane resistettero al tempo e furono utilizzate per tutto il medioevo. Anche i giudici di Arborea vi si recavano periodicamente e probabilmente avevano un bagno termale riservato alla famiglia giudicale.
Scopri l’intera manifestazione e il video:
IL (NOSTRO) BELLO? TORNA MONUMENTI APERTI
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