La Sardegna fu all’avanguardia nella tutela del patrimonio di aree umide, da quando cinquant’anni fa è stata stipulata la convenzione Ramsar che riconosce la dimensione internazionale delle aree più ricche dal punto di vista della loro biodiversità avifaunistica. Per tutto febbraio si celebra la World Wetlands Day, la Giornata internazionale delle zone umide, non solo con momenti di approfondimento ma anche con una serie di appuntamenti tra escursioni, birdwatching e visite negli stagni e nelle lagune in bici, barca, kayak e a cavallo.

Sono quasi quaranta appuntamenti coordinati da Medsea – Mediterranean Sea and Coast Foundation, nata a Cagliari grazie a un gruppo di ricercatrici e ricercatori impegnati per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere della Sardegna e del Mar Mediterraneo. Ai microfoni di SardegnaEventi24 abbiamo sentito il presidente e la vicepresidente, Alessio Satta e Vania Statzu (il video è in coda).

La Sardegna vanta la più alta densità di siti Ramsar e si tenne a Cagliari la prima Cop (“Conferenza delle Parti”, sigla ormai nota da quando l’emergenza clima è un’urgenza quotidiana non ulteriormente rimandabile all’indomani) grazie ai visionari che volevano tutelare gli stagni di Molentargius e di Santa Gilla, tra le prime zone Ramsar in Italia. Lo ricorda Satta, che racconta: “Medsea è al quinto anno di attività con il progetto Maristanis, un progetto estremamente ambizioso che mira alla gestione integrata delle zone umide attraverso il coivolgimento delle Amministrazioni comunali e di tutti gli attori del territorio”.

“Grazie alla partecipazione e collaborazione di associazioni, enti e imprese il territorio si anima per tutto il mese di febbraio mostrando le bellezze di questo patrimonio ambientale e culturale”, spiega Vania Statzu che parla anche delle attività escursionistiche e i contest lanciati per l’edizione di quest’anno.

I restanti appuntamenti prevedono gite in barca a vela in partenza anche dal porticciolo di Torre Grande (Oristano) ogni weekend dalle 12 alle 15 con Sinis Yachting, per godere delle ore più calde della giornata, con vista sulla laguna di Mistras e aperitivo davanti alle rovine dell’antica città fenicia di Tharros. Ancora escursioni naturalistiche con birdwatching  anche in kayak e via terra negli stagni di Cabras e di Mistras, condotte dalla cooperativa Alea il 20 e 26 febbraio, e a cavallo tra le lagune di Marceddì (Terralba) e S’Ena Arrubia (Arborea), il 26 e 27 febbraio, a cura de L’Oasi del Relax di Arborea. A Marceddì (Terralba) si potrà visitare la Torre Vecchia sabato 19 e domenica 20 febbraio apre al pubblico l’idrovora del Sassu (Arborea, strada provinciale 49) dalle ore 9.  L’associazione culturale Selas accompagnerà invece i visitatori per una passeggiata nella storia nello stagno di San Giovanni (Terralba) il 26 febbraio, dove si potranno ammirare le rovine del villaggio neolitico e delle ville puniche.

Venerdì 18 febbraio, nel Centro Polifunzionale di Cabras (ore 17) si svolgerà il Workshop sui monitoraggi del Fratino, un focus con gli ultimi numeri sulle rilevazioni di questa specie fortemente minacciata a cura dell’Area Marina protetta della Penisola del Sinis, cooperativa Alea e Lipu Oristano. Infine, domenica 27 febbraio, nella Laguna di Mistras / Mare Morto, a partire dalle ore 9,30 sarà possibile partecipare alla Giornata ecologica – Clean up collettivo organizzato dall’Area Marina protetta del Sinis.

Manuela Vacca

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