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ISOLA DELLE STORIE, MARCELLO FOIS E QUEL FESTIVAL NECESSARIO
Una giornata con molto spazio alle autrici coronata dallo spassoso incontro tra Chiara Valerio e Bianca Pitzorno

DIDASCALIA IMMAGINE: Gavoi 2022, Bianca Pitzorno, CChiara Valerio e Marcello Fois
Dall’inviata Manuela Vacca
Bianca Pitzorno a 11 anni arrivò alla scuola media con i pantaloni rossi alla pescatora e tre giorni di ritardo. Una premessa sufficiente per essere presa in antipatia dalla professoressa. Quella stessa docente la rimprovererà quando la piccola Bianca scrive di Salgari nel tema “Le tue letture”, perché l’insegnante riteneva che l’autore di Sandokan non sapesse scrivere e rovinasse chi osava leggerlo. Non le andò meglio quando venne fuori che leggeva anche le poesie di D’Annunzio (aveva ricevuto un libro in regalo e un paio di versi le erano piaciuti). «Sino alle terza media ho goduto della fama di bambina fascista», confessa la scrittrice e traduttrice di origine sassarese provocando la risata genuina del pubblico giunto all’appuntamento di sabato 2 luglio dell’edizione 2022 dell’Isola delle storie ancora in corso a Gavoi.
“Donne con libro” è uno spumeggiante dialogo-intervista a due voci con Chiara Valerio che corona nel migliore dei modi la seconda giornata della manifestazione. La prima è tornata di recente in libreria con “Donna con libro. Autoritratto delle mie letture “(Salani), una sorta di memoir con le riflessioni sui libri che l’hanno influenzata nel corso della sua vita. La seconda è invece uscita con Einaudi con il romanzo Cosí per sempre (Einaudi) – un romanzo che unisce leggenda e contemporaneità per raccontare una storia d’amore senza fine. Di questo libro Bianca Pitzorno dice: «Mi ritrovo a riflettere sul libro di Chiara Valerio sui vampiri e vorrei averlo scritto io». E non solo perché tutti i libri che hanno letto le hanno vampirizzate.
Chiara Valerio sottolinea che «i libri non sono oggetti come gli altri perché sono sentimentali». C’è un fascino immenso e imperituro. «I libri ti insegnano a non avere limiti fissi su vivi e morti, uno cresce in una specie di fascia grigia in cui vita e morte si confondono». Quindi ci si può esercitare tutta la vita in quella fascia.
Il dialogo è una giostra di ricordi, divertenti aneddoti e brio. Assistere al dialogo tra le due scrittrici accomunate da una passione infinita per i libri – con mille orecchie nelle pagine – è uno spasso per i partecipanti del sabato aperto, in mattinata, con l’incontro tra la giornalista Paola Saluzzi e la scrittrice Rossella Postorino, autrice del premiatissimo – non solo con il Campiello – “Le assaggiatrici” (Feltrinelli, 2018).
LA DIREZIONE ARTISTICA. La giornata è in sostanza dedicata alla presenza femminile (e sullo sfondo anche Grazia Deledda, con i vari omaggi). Non servono ridondanti sottolineature. «Lo abbiamo fatto senza particolare enfasi, qualcuno non se n’è nemmeno accorto», riferisce a SE24 il direttore artistico Marcello Fois. Ammette che non è stato facile riprendere e rimettere in moto la macchina organizzativa dopo due anni di fermo. Ma rieccolo con 200 volontari e un paese in festa. «Ci si abitua al pensiero che non ci sia bisogno di una cosa – afferma lo scrittore –. Però abbiamo pensato che questa fosse necessaria, quindi ci siamo riattivati, abbiamo ricominciato e rimesso in campo tante energie, tante idee, tanti finanziamenti (alcuni sì e altri no) e siamo riusciti a rifare il nostro festival».
Una versione ridotta ma senza rinuncia alla qualità. Lo spiega: «È un festival con un giorno in meno e un po’ di sobrietà in più perché abbiamo dovuto risparmiare. Ma il contenuto produce il festival. Abbiamo inoltre alcuni autori che avevamo in mente da sempre e che quest’anno finalmente abbiamo potuto richiamare».
Dare vita nuovamente al festival è una chiamata alle armi delle competenze. Ci sono tante donne nell’associazione L’Isola delle storie, a partire da Mariagiovanna Serusi, Ester Lai e Sabina Pira, che è anche la vicepresidente. Fois sorride: «Le ragazze sono talmente brave e l’apparato è talmente organizzato e rodato che, una volta partito, il festival va per conto suo».
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