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VERMENTINO, TRIONFANO MOLTI VINI SARDI AL II CONCORSO INTERNAZIONALE
Momenti della due giorni del Concorso internazionale del Vermentino 2022

Dodici “Gran medaglie d’oro” e 62 medaglie d’oro alla seconda edizione del Concorso internazionale del Vermentino, organizzato a Cagliari il 24 e 25 giugno da Aps Promo Eventi. La Sardegna e la Corsica hanno occupato quasi tutto il podio del 2022.
«Siamo molto contenti perché i giudici hanno lavorato benissimo e perché erano presenti anche i piccoli produttori, a conferma che il vermentino è ulteriormente trasversale», ha detto Mario Bonamici sulle 178 etichette in gara, di cui 30 biologiche. Undici di queste ultime hanno ricevuto una medaglia. «È un risultato importante: il biologico sta diventando un vino apprezzato che può competere seriamente con gli altri», il commento di Andrea Campurra, presidente della Fondazione Distretto Sardegna Bio.
I GIUDICI. “L’80 per cento dei vini è sopra 80 punti, cioè la qualità è alta e diversificata”, ha detto Pierpaolo Lorieri, presidente della giuria internazionale di trenta membri – tra enologi e sommelier – divisi in cinque commissioni. «Il vino non riceve sempre l’attenzione che merita mentre questo concorso mette in luce a livello internazionale il Vermentino e ciò è molto importante», dice a SE24 il giudice olandese Paul Balke, che si reputa «felice di avere partecipato dentro un gruppo di grandi degustatori» e ritiene «il Vermentino uno dei vini bianchi di Italia che può dare molta eleganza».
«Abbiamo trovato vini di diverse provenienze e sicuramente l’asticella del Vermentino in Italia è in questo momento in crescita – spiega a SE24 Luca Federici, che considera il vitigno il più importante per Liguria, Sardegna e parte della Toscana –. È un vitigno eccezionale che definisco ‘navigatore’ perché vuole la vicinanza del mare e riesce a esprimere tutte le caratteristiche del Mediterraneo. Ha espressioni diverse in base all’altitudine e al tipo di terreno e sicuramente esprime le caratteristiche richieste oggi dal consumatore per i vitigni autoctoni». «I panel, rispetto alla scorsa edizione, sono composti anche da esperti di altre nazionalità – sottolinea Andrea Cherchi, delegato della Fis (Federazione italiana sommelier) –. Il livello dei vini era straordinariamente molto alta, direi qualitativamente eccellente, non siamo mai scesi sotto gli 80 punti, a significare che i vini in degustazione erano decisamente importanti».
VINI CORSI. Forte la presenza dei vini della Corsica, forse poco conosciuti dai sardi. «C’è stata una grande partecipazione da parte dei corsi, la scorsa edizione non sono stati cosi numerosi, e la percentuale qualitativa è sicuramente cresciuta. Personalmente ho dato tanti 90», ha riferito a SE24 Vasco Ciuti, delegato nazionale di Onav che, oltre al ruolo di giudice, ha tenuto la prima delle masterclass in programma. A parlare a SE24 di Corsica il più illustre sommelier e comunicatore del vino corso Raphaël Pierre-Bianchetti, a cui stata affidata la prima masterclass: «La Corsica produce soprattutto rosati, seguendo la tendenza della Provenza ma è anche uno dei territori dove il Vermentino si esprime meglio – riferisce –. Come in Sardegna e nel resto del mondo soffriamo del riscaldamento climatico e i nostri produttori stanno lavorando per reagire. Molti iniziano a coltivare in altitudine per avere più freschezza e altri al nord anziché nelle altre aree. In particolare noto la tendenza al ritorno dei vitigni antichi, prima quasi spariti. Alcuni hanno qualità che si adattano al mutamento climatico, con l’apporto di maggiore acidità, come il Genovese e il Riminese».
ESPRESSIONI A CONFRONTO. L’ultima masterclass è stata tenuta dalla Fis, che ha anche curato il servizio della due giorni internazionale. «Il Vermentino resta il secondo vino più importante in Sardegna dopo il Cannonau e vende di più. Dall’ultima consulenza a una cantina devo dire che alcuni hanno dato risultati veramente eccezionali, mentre altri non si sono dimostrati all’altezza della nomea. C’è molto lavoro da fare», ha affermato Giulio Pani, presidente regionale della Fis, sollecitato a scattare una fotografia della situazione isolana. Nella masterclass con Andrea Cherchi e Fabrizio Livretti ha messo a confronto «un Vermentino della Riviera di Ponente, con uno della Riviera di Levante e uno di Gallura, tre territori diversi con tre espressioni di Vermentino completamente diversi». Il sommelier professionista Fabrizio Livretti evidenzia l’opportunità per i presenti: «Il Vermentino si trova in tutto il bacino del Mediterraneo e in altre parti del mondo. Questa è un’occasione per far scoprire altre espressioni di Vermentino che non siano i sardi».
I PREMIATI. Hanno conquistato la Gran Medaglia D’oro la Cantina Li Seddi con Lagrimedda Vermentino di Gallura docg 2021 superiore, l’azienda Henri Orenga de Gaffory con Signature Aop Corse Sartène 2015 (Corsica), il Consorzio San Michele Berchidda con Superbia gallurese Vermentino di Gallura Docg 2021 superiore, Le Tenute Campianatu con Campianatu Vermentino di Gallura Docg 2020 Superiore, gli statunitensi di Peltier Winery con Peltier Vermentino Lodi Appelation Ig 2021, i corsi di Les Vignerons d’Aghione con La Petite Ppaillotte Igp Ile de beautè 2021 e con Domaine Terra di i nostri Igp Ile de beautè 2021. Sempre dalla Corsica si è aggiudicato il riconoscimento Burghese Igp Ile de beautè 2015 di Domaine Sant armettu e Morta Maio Vin de France 2020 di Jean Baptiste Arena, poi Akenta Cuvèe 71 Vermentino di Sardegna Doc 2021 della Cantina Santa Maria La Palma, Chelu Vermentino di Sardegna Doc 2021 di Giovanni Camboni e Arvali Vermentino di Sardegna Doc 2021.
Manuela Vacca
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