Fregula a Neoneli, il piatto vincitore. Foto: SE24

Neoneli conta poco più di 600 abitanti ma il piccolo centro del Barigadu vive un fermento che ancora non fa chiasso. Un anno fa il sindaco Salvatore Cau aveva parlato a SE24 della vocazione di sviluppo strettamente connessa alla terra. E di un turismo legato alla viticoltura praticata sui disfacimenti granitici delle colline neonelesi, con lo sguardo puntato a realtà ben diverse ma già eccellenti come Mamoiada, per prendere ispirazione. Nel suo pensiero include altri esempi, tra cui Seneghe per l’organizzazione di momenti culturali che sanno mettere radici.

Il piccolo paese vanta oggi due cantine. L’ultima, ufficialmente sorta nel 2020, è Bentu Luna di proprietà di Gabriele Moratti (che per la parte dell’enologia ha scelto la sarda Emanuela Flore). L’altra, nata nel 2017, è la Cantina di Neoneli che vede come soci Samuel Corda, Marco Deiana e lo stesso primo cittadino. Che considera: “Aprire a Neoneli due cantine in pochi anni è un grande risultato per noi”.

L’idea di “ far conoscere Neoneli nel mondo” prosegue anche nel 2022. Ad agosto il festival culturale Licanias e, a cavallo tra settembre e ottobre, la manifestazione (eno)gastronomica “Wine, fregula e cassola”. Grazie all’iniziativa la comunità si presenta tramite i piatti principe della sua tradizione culinaria: sa fregula e sa cassola.

Quest’anno ha visto sfidarsi ai fornelli per il titolo di miglior fregula 2022 Cristina Ennas (agrichef all’agriturismo Le Vigne Ducali a Mandas), Gabriella Sechi (Lady chef Valliciola Nature Hotel – Monte Limbara a Tempio Pausania), Matteo Melis (chef all’agriturismo Ischeas a San Vero Milis), Luca Sanna (chef del ristorante Pantera di Oristano) e Michele Pelliciari (sous chef alla Trattoria Sarda Armidda di Abbasanta) che si è portato a casa il premio della giuria.

Il sindaco tira le somme: “Siamo contenti perché c’è stata un’ottima partecipazione ma in prospettiva dobbiamo migliorarci ancora”. Intanto le energie sono in moto. Il paesino del Barigadu era privo di bar e punti ristoro da troppi anni. Poco prima di Licanias 2022, apre un bar, S’Istentu (il 29 luglio) e, poco dopo “Wine, fregula e cassola”, una trattoria e pizzeria, La Fenice (il 9 ottobre).

“Dopo otto anni di lavoro nella ristorazione in Piemonte ho deciso di tornare in Sardegna. Volevo avere la mia attività a Neoneli”, racconta Irene Magari, che ha scelto di rientrare a casa e là aprire un bar chiuso da anni con il supporto del fratello Ramon.

Il locale solleva le serrande dal martedì alla domenica, dalle 6 del mattino a mezzanotte. “Facciamo anche dei piccoli pasti – spiega – Stiamo cercando di dare un’offerta diversificata, tentando di trasmettere vini del territorio di Neoneli e dei paesi vicini”.

Ecco quindi le bottiglie e un accento più marcato sulla viticoltura locale: “Cerchiamo di avvicinare le persone a un discorso che era marginale perché non si trovava da bere se non vìno per la produzione familiare. Il paese ha risposto bene”, conclude.

“Siamo finiti a Neoneli un po’ per caso durante un giro. Sapevamo che c’era una pizzeria chiusa. Siamo passati a vederla e abbiamo deciso di aprirla di nuovo”. Così Marilena Massimino, arrivata da Tonara, dove aver chiacchierato con alcuni giovani residenti e avvertito la mancanza di un luogo per la ristorazione ideale pure per socializzare a tavola.

“Stiamo elaborando la pizza della casa e saranno ingredienti territoriali”, anticipa il compagno Marco Mura, pizzaiolo e cuoco. Insieme hanno organizzato una trentina di coperti e stanno investendo in attrezzature. La pizzeria è attiva tutti i giorni a cena (con riposo il martedì) mentre il sabato e la domenica si apre a pranzo come bisteccheria. E il mercoledì si vendono polli da asporto su prenotazione.

Sono soddisfatti: arrivano clienti anche da Nughedu, Ula Tirso, Sorradile e Busachi. “La popolazione è contenta ed è molto ospitale: ci siamo poco più di dieci giorni e ci sembra di esserci da anni”, raccontano a SE24.

“Proviamo a dare input alla nascita di queste nuove iniziative con “Wine, fregula e cassola”, dichiara Salvatore Cau, consapevole dell’assenza di una struttura che offra finalmente alloggio: “Ci appelliamo ai giovani: l’Amministrazione comunale è pronta a sostenere l’impresa anche con un piccolo contributo economico”.

L’impegno preso è quello di tenere le ragazze e i ragazzi vicini al proprio territorio. “Non è facile. Sensibilizzare i giovani a non abbondare i paesi è un progetto a lungo termine. Dobbiamo metter loro in testa che i lavori della terra non sono solo per chi non studia. Anzi, chi studia dà un plusvalore per produrre vino e prodotti dell’agricoltura che entrino in mercati di nicchia”, avverte il primo cittadino.

Dice che bisogna motivarli affinché tengano il cuore in paese. E le mani a contatto con la terra. “Per molti giovani deve diventare un vero obiettivo e non un lavoro di ripiego”.

Manuela Vacca

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