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SULLE SPALLE DEI GIGANTI > La Preistoria moderna di Costantino Nivola

30-11-2024 - 23-03-2025
Orani e Cabras

SULLE SPALLE DEI GIGANTI
La Preistoria moderna di Costantino Nivola

a cura di
Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, Anna Depalmas, Carl Stein

Museo Civico Giovanni Marongiu – Sala Polifunzionale, Cabras
Museo Nivola, Orani

30 novembre 2024 – 23 marzo 2025

Opening
30 novembre 2024
h. 11.00, Museo Civico Giovanni Marongiu, Cabras

 

La Fondazione Monte Prama e la Fondazione Nivola sono liete di presentare la prima mostra dedicata al rapporto tra larte di Costantino Nivola e la preistoria della Sardegna. Attraverso un percorso affascinante che mette a confronto capolavori della scultura e dellarchitettura eneolitica e nuragica e fondamentali opere di Nivola, la mostra ricostruisce per la prima volta il rapporto tra Nivola e la Preistoria, presentando le sculture dellartista accanto alle fonti che lo hanno ispirato, grazie a una serie di importanti prestiti provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.

Dichiara Anthony Muroni, presidente della Fondazione Monte Prama: Questo progetto apre una strada nuova per ciò che attiene ai rapporti di collaborazione e sinergia fra istituzioni museali, mettendo in dialogo la storia e il contemporaneo, favorendone una lettura integrata fresca, plurale ed evocativa. Abbiamo inserito questa programmazione fra quelle fondamentali per il triennio in corso, destinando volentieri l’intero capitolo destinato alle mostre in loco a questa collaborazione così intensa e piena di significati, che ponendo Cabras e Orani in stretto collegamento durante il periodo in cui le esposizioni resteranno contemporaneamente aperte, collega idealmente tutta la Sardegna e i suoi visitatori.”

Il rapporto tra la preistoria e larte contemporanea è uno dei temi chiave della cultura del Novecento – afferma Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola -, e lopera di Nivola ne è una testimonianza importante, finora mai studiata sotto questo aspetto. La mostra Sulle spalle dei giganti, nata dalla collaborazione tra Fondazione Monte Prama e Fondazione Nivola,  conferma come dalla sinergia tra istituzioni attive in diversi campi culturali possano nascere risultati di grande rilievo.”

Il titolo della mostra allude, oltre che alle monumentali statue ritrovate a Monte Prama, allaforisma medievale secondo cui noi siamo, rispetto agli antichi, come nani sulle spalle dei giganti:  riusciamo a  vedere più lontano di loro, ma solo perché possiamo elevarci grazie alla loro grandezza. E la scultura di Costantino Nivola (Orani 1911 – Long Island 1988) si ispira fin dagli inizi agli anonimi maestri della preistoria sarda.

Formatosi come grafico e designer di allestimenti a Monza e Milano, Nivola – dal 1939  esule antifascista negli Stati Uniti – approda alla scultura nel 1950. In un clima culturale internazionale che dopo le distruzioni della guerra guardava alla Preistoria come a una fonte di possibile rinnovamento della civiltà, Nivola riscopre la Sardegna e il suo straordinario patrimonio archeologico, ponendolo alla base della propria arte.

Dopo la Seconda guerra mondiale, sullonda dellapertura al pubblico delle grotte di Lascaux in Francia (1948), il richiamo del lontanissimo passato esercita unattrattiva sugli artisti di tutto il mondo. Allindomani di uno spaventoso conflitto, con la devastazione di intere regioni, il lancio di due bombe atomiche e la minaccia incombente del disastro nucleare, la fine della civiltà umana appariva una possibilità non tanto remota, e richiamava alla mente il momento della comparsa delluomo sulla terra.

La Preistoria con i suoi misteri diventa così specchio delle angosce delluomo contemporaneo, ma al tempo stesso evoca unidea positiva di spiritualità e di legami comunitari in contrasto col materialismo, lindividualismo e la scienza disumanizzata moderni. Per Nivola, che avvertiva un profondo legame con la dimensione primordiale” della Sardegna, era soprattutto questa interpretazione positiva della Preistoria a prevalere.

Nivola ritorna per la prima volta in Sardegna nel 1947. Di nuovo a New York, in contatto con Jackson Pollock e gli artisti della New York School, in quel periodo ugualmente affascinati dal totemismo e dai primordi dellumanità, e in seguito allincontro cruciale con Le Corbusier, lartista scopre la scultura. Nel 1950 nascono i suoi primi sandcast (sculture di gesso o cemento realizzate con matrici di sabbia), che fondono elementi del Surrealismo (Nivola guarda ad artisti come Ernst e Giacometti) con elementi del folklore della Sardegna, ma soprattutto con il ricordo di statuine femminili di epoca neolitica come la cosiddetta Venere di Senorbì e la Dea Madre di Porto Ferro.

Dopo il 1952, a seguito di un altro soggiorno di sei mesi nellIsola come inviato della rivista americana Fortune, il suo interesse per la Preistoria tocca il culmine. Folgorato dalla civiltà nuragica, percorre in lungo e in largo lisola scattando centinaia di foto, si reca a visitare gli scavi del nuraghe di Barumini, entra in contatto con il suo scopritore, larcheologo Giovanni Lilliu.

Da questo momento in poi, Nivola si sentirà lerede spirituale dellantica stirpe dei costruttori dei nuraghi e degli scultori dei bronzetti, consegnando alla stampa e alla critica unimmagine di sé fortemente legata al richiamo al passato ancestrale della Sardegna.

Nel 1953, il suo grande rilievo per lo Showroom Olivetti a New York trasforma il lussuoso negozio sulla Fifth Avenue in una sorta di caverna popolata di figure mitiche non meno misteriose di quelle di Lascaux, ricca di riferimenti puntuali alle civiltà prenuragiche e nuragica della Sardegna. Negli anni seguenti e fino al termine della sua vita, la Preistoria rimarrà un riferimento costante e un perenne stimolo per la sua ricerca: dai richiami allarchitettura nuragica presenti nei suoi progetti monumentali, attraverso lo sviluppo di unoriginale tecnica di graffito a fresco, sino alle solenni e suggestive Madri realizzate a partire dagli anni Settanta.

La mostra

La mostra, allestita in contemporanea in due sedi, il Museo Nivola (Orani) e il Museo Civico G. Marongiu (Cabras), mette a confronto le opere di Nivola con le testimonianze della preistoria sarda che lo hanno influenzato, presentate attraverso reperti originali, fotografie, e installazioni multimediali a cura del Visual Computing Group del CRS4.

Nata dalla collaborazione scientifica tra Giuliana Altea e Antonella Camarda, storiche dellarte, Luca Cheri e Anna Depalmas, archeologi preistorici, e Carl Stein, architetto e già collaboratore di Nivola, la mostra presenta unoccasione irripetibile per esplorare il legame tra Nivola e la Sardegna, grazie anche a un gruppo di opere chiave dellartista provenienti da collezioni private americane e italiane.

Il percorso – spiega ancora Giuliana Altea – segue lo sviluppo della Preistoria in Sardegna, dalla comparsa degli esseri Umani sino allapogeo della Civiltà Nuragica. Ad ogni momento del remoto passato dellisola si affiancano opere fondamentali di Costantino Nivola, in un dialogo ideale che sorprende per la puntualità dei riferimenti e affascina per la bellezza delle opere esposte.”

Dalla prima sezione, in cui Nivola racconta il suo personale mito dellorigine attraverso una serie di opere – tra cui spicca un inedito trittico in bronzo degli anni Sessanta – che rimandano a Gea e Urano, la coppia divina primigenia, si passa alletà dei primi graffiti, che ancora oggi possiamo ammirare nelle domus de janas. Questi graffiti – afferma Antonella Camarda –  costituiscono per Nivola una continua fonte dispirazione: non solo lartista dissemina le sue sculture di motivi incisi memori dei petroglifi, ma, dalla metà degli anni Cinquanta, il graffito su intonaco fresco diventa una delle sue tecniche favorite per le grandi decorazioni pubbliche, come la chiesa di Sa Itria a Orani o il playground delle Wise Towers a Manhattan (1964).”

Il confronto fra alcune ceramiche del V- IV millennio a.C. e i piatti che Nivola ha realizzato con il ceramista Luigi Nioi nel 1980 mostra il permanere della fascinazione per questi primi segni.

In Sardegna – prosegue Anna Depalmas – è particolarmente diffusa la presenza dei menhir, grandi monoliti dalla forma ogivale di epoca prenuragica, a cui è dedicata la seconda sezione della mostra. Questi enigmatici manufatti dovettero colpire profondamente Nivola, che li cita nei primi sandcast degli anni Cinquanta, e in modo anche più diretto nel progetto di Piazza Satta a Nuoro, del 1967.”

Nel cuore della mostra al Museo Nivola è la Grande Madre, protagonista della statuaria eneolitica e tema centrale nellimmaginario di Nivola. Dai Totem degli anni Cinquanta alle Madri della tarda maturità, le figure femminili dellartista conservano il fascino ambivalente delle loro antenate preistoriche.

Lesposizione prosegue con il parallelo, mai proposto in precedenza, tra i pozzi sacri, monumenti nuragici legati al culto delle acque, e larte di Nivola, che ne riprende in modo puntuale alcuni elementi strutturali e di dettaglio. Il tema dellacqua – racconta Carl Stein – è sempre stato caro a Nivola: le fontane svolgono un ruolo importante nella decorazione dei college Morse e Stiles allUniversità di Yale, disegnati da Eero Saarinen (1960-1962, uno dei progetti più ambiziosi), e in quella delle Wise Towers a New York (1964). Nivola amava contrapporre labbondanza e lo spreco dellacqua negli Stati Uniti con la scarsità dellacqua in Sardegna, che la rende preziosa e ne alimenta il desiderio”.

La sezione dedicata al Costruttore, figura quasi mitica con cui Nivola si identificava, sia come figlio di muratore che come erede dei lontani artefici dei nuraghi, chiude la mostra al Museo Nivola e dà inizio a quella del Museo Giovanni Marongiu di Cabras. Nivola – afferma Luca Cheri – scorge nellidea di costruzione lessenza stessa dellarte. Dalla sua fascinazione per i muri nuragici nasce nei primi anni Cinquanta la serie dei Building Blocks, e al muro nuragico rimandano anche numerose sculture e monumenti concepiti come spazi da abitare, segno costante della compresenza, in Nivola – del ricordo delle architetture nuragiche e dellesigenza modernista di unarte per la comunità.”

All museo di Cabras, che già accoglie i Giganti di Monte Prama, la mostra prosegue con il confronto fra le sculture nuragiche in pietra e in bronzo e quelle di Nivola. I bronzetti nuragici, la cui struttura esile e asciutta sembrerebbe allontanarli dalle forme solide e compatte della maggior parte delle sculture di Nivola, costituiscono in realtà un modello ricorrente per le figure maschili, con riprese quasi letterali -come nelle terrecotte degli anni Settanta – o più indirette ma comunque sempre pregnanti.

Pastori, guerrieri e artigiani preistorici sono per Nivola figure mitiche del tempo dei Nuraghi, che continuano ad aggirarsi sulla terra, dando continua energia e ispirazione allartista.

La Fondazione Monte Prama

La Fondazione Mont’e Prama è stata costituita nel luglio del 2021 da Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Cabras. Tra i suoi compiti, partendo dalla gestione e dalla valorizzazione del Museo civico e dei beni del Parco archeologico naturale del Sinis, c’è quello di collaborare con gli uffici territoriali del Ministero nell’opera di tutela, ricerca e conservazione e di promuovere e assecondare il dialogo con le altre istituzioni del mondo della cultura sarda per promuovere una crescita culturale, sociale ed economica del Sinis e della Sardegna intera.

Gestisce il Museo civico di Cabras, nel quale ha recentemente inaugurato una nuova mostra sui Giganti di Mont’e Prama, le Aree archeologiche di Tharros e Mont’e Prama, l’ipogeo e la chiesa di San Salvatore, la torre spagnola e la chiesa di San Giovanni di Sinis.

Nel corso del 2023 ha organizzato una mostra temporanea sui Giganti di Mont’e Prama presso il Metropolitan Museum of Arts di New York e nel 2024 la stessa mostra è stata trasferita al Museo Archeologico nazionale di Madrid, dove resterà aperta fino al 12 gennaio 2025.

La Fondazione Nivola

La Fondazione Costantino Nivola è unistituzione culturale non profit dedicata alla promozione delleredità artistica e umana di Costantino Nivola, al supporto dellarte contemporanea in tutte le sue forme, e allo sviluppo culturale e sociale della Sardegna.
Gestisce il Museo Nivola, un complesso di padiglioni immersi nel verde di un parco urbano, possiede la più importante collezione europea di opere di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), grafico, art director e scultore attivo nel campo dellintegrazione tra arti visive e architettura, e personaggio cruciale nel quadro degli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti nel Novecento.
La Fondazione Nivola organizza mostre dedicate allarte contemporanea, con attenzione particolare per il design, la scultura, la relazione tra le arti e il rapporto fra esseri umani e ambiente.
Porta inoltre avanti un programma di eventi pubblici, attività educative e ricerca, agendo come forza culturale orientata allinnovazione e alla promozione sociale al centro del Mediterraneo.

Redazione SardegnaEventi24

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