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Portinerie di comunità

07-02-2025
Cagliari

La SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA DELLA SARDEGNA con la RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE e il supporto della MEDIATECA DEL MEDITERRANEO del Comune di Cagliari promuovono la presentazione del progetto Portinerie di comunità e del libro Ci prendiamo cura delle comunità.

Esperienze, metodi, strumenti sull’attivazione di comunità, a cura di Rete italiana di cultura popolare. 

Cagliari, venerdì 7 febbraio 2025, ore 16,30 – Mediateca del Mediterraneo 

 

Ci prendiamo cura delle comunità è il volume sulle Portinerie di comunità: un’iniziativa nata a Torino e divenuta un social franchising nazionale curato dalla Rete italiana di cultura popolare. Il libro è stato pubblicato a fine 2024, in occasione del ventesimo anniversario della Rete. Un giro di boa, una occasione per riuscire a raccontare il lavoro realizzato in questi anni con le comunità locali, gli enti pubblici, il terzo settore, le persone, nel costruire processi complessi e valorizzare il bene più grande che abbiamo: le relazioni. Un testo realizzato a più mani e con stili differenti da sociologi, antropologi, economisti, urbanisti, filosofi e innovatori sociali che hanno dato voce a quei processi che sono alla base di un cambio di paradigma nell’intervento sociale.  

Antonio Damasco, direttore della Rete: “un modello di innovazione sociale che sta trasformando quartieri, biblioteche, scuole e comunità locali. Senza un processo di cura delle relazioni umane, anche la rigenerazione urbana rischia di essere un puro esercizio di stile. C’è bisogno di tempo, alleanze e duraturi processi di attivazione di comunità e di ascolto reciproco, che valorizzino i saperi e i punti di vista di ciascuno e allo stesso tempo costruiscano processi di conoscenza comuni, documentabili e trasmissibili. E’ da questa consapevolezza, maturata negli anni con il lavoro sul campo che la Rete Italiana di cultura ha sviluppato il proprio metodo e strumenti di lavoro nel dare vita alle Portinerie di comunità®: luoghi fisici di incontri e collaborazioni individuali e inter-istituzionali, spazi pubblici in cui si costruiscono cooperativamente forme di socialità e si risponde ai bisogni che emergono”. 

Nel volume si dà conto del lavoro svolto con costanza sul territorio, dei principi che lo informano, dell’importanza della piattaforma del welfare di comunità – il Portale dei saperi – che ne costituisce la base conoscitiva, delle condizioni che sono necessarie per riprodurlo in contesti diversi nella forma del social franchising: per evitare di utilizzare un’etichetta attraente, senza cura del metodo e delle competenze richieste per rendere una Portineria di comunità  uno strumento efficace e sostenibile di azione insieme sociale e culturale.

La Soprintendenza archivistica della Sardegna, che è impegnata nella promozione di processi partecipativi alla cura della memoria collettiva e dei beni culturali documentali attraverso la cura delle comunità, interpretando in modo vivo il dettato della Convenzione di Faro, riconosce nell’esperienza delle Portinerie di comunità uno strumento per avvicinare ulteriormente le Istituzioni della cultura al territorio. “Prossimità costante, condivisione dei bisogni e delle proposte di miglioramento da parte dei cittadini, sollecitazione alla partecipazione sono attivatori di cultura intesa soprattutto come cura condivisa del nostro patrimonio e del nostro territorio” ricorda la soprintendente Monica Grossi. 

La presentazione del libro e del progetto delle Portinerie di comunità negli spazi della Mediateca del Mediterraneo è un’occasione per attivare il dialogo con tutte le parti sociali. Intervengono gli assessori del Comune di Cagliari M. Francesca Chiappe (cultura), Anna Puddu (sociale) e Matteo Lecis Cocco Ortu (urbanistica), la soprintendente archivistica Monica Grossi, il direttore della Rete di cultura popolare Antonio Damasco che illustrerà il progetto.  

Seguirà un ampio confronto con il pubblico per ragionare sulla riproducibilità di questo modello in Sardegna, nelle aree cittadine ad alto tasso di anziani, nei quartieri dove è più necessario sviluppare una forte presenza di comunità, nei piccoli paesi e nelle zone interne dove la collaborazione e la partecipazione possono integrare e sollecitare l’ottimizzazione dei servizi pubblici. 

L’iniziativa è sostenuta dalla libreria L’isola che non c’era di Cagliari.

 

Redazione SardegnaEventi24

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