“PRIMAVERA nell’ARTE” – Personale di scultura dell’artista Antonello PILITTU a Pula

“PRIMAVERA nell’ARTE”
Personale di scultura dell’artista Antonello PILITTU
Visitabile da lunedì 21 aprile a domenica 21 settembre 2025 (h. 10-21)
Presso casa padronale Melis-Puddu sita nella via Nora 119 a Pula
L’esposizione, si potrà visitare liberamente e gratuitamente a partire dal giorno del “vernissage”, previsto per lunedì 21 aprile 2025, dalle ore 10 AM alle 21 PM. L’ingresso alla medesima è libero e gratuito.
La stessa rimarrà visitabile sino al giorno di domenica 21 settembre 2025, in cui si effettuerà anche il “finissage”, con gli stessi orari prima indicati.
NOTE VARIE sull’ARTISTA e le OPERE di ANTONELLO PILITTU
TESTO CRITICO 1
“L’arte in Sardegna si esprime in tanti modi, in tutte le forme ed espressioni.
Mi capita spesso di restare incantato, nell’ascoltare la parlata di un viandante, o pastore, o abitante di Sardegna.
La tessitura del linguaggio, del frasario, del senso e dell’ironia, sono così musicali, così armonici, che mi commuovo per la semplicità, perché sono così veri autentici, quotidiani.
Così è il parlato, la poesia, la musica, il canto, il ballo, i nuraghi, il mare, il lentisco, il vento, e associando a ciò, l’arte scultorea, la mia mente vola alle sculture di Antonello Pilittu.
Sono dei balli sardi in pietra, delle poesie sarde in bronzo.
Sono talmente interne al microcosmo sardo, che sembra ci siano sempre state.
Forse è questo il piacere che si prova; Pilittu, con le sue forme, i suoi bronzi con i movimenti affrettati, abbozzati ma intensi nel momento vivo, ha fotografato le fasi della vita, della crescita dei sardi, della profondità delle nostre radici, riallacciandosi direttamente agli antichi scultori nuragici.
E’ questo che ci piace e ci appaga nell’arte di Pilittu, l’aver trovato un collegamento con un’era andata, demolita dal primo invasore, che in un colpo ha cancellato la civiltà”.
(Testo di Ignazio Pilia)
BIOGRAFIA ESSENZIALE
“Antonello Pilittu nato a Carbonia nel 1954, vive e lavora a Capoterra, Cagliari.
Si è formato alla lavorazione della ceramica sotto la guida del maestro Luigi Nioi, acquisendo la tecnica specialistica della manipolazione dell’argilla ed i segreti dell’essiccazione, precottura e cottura.
Ha quindi maturato una lunga esperienza nell’ arte fusoria alla scuola del maestro Franco d’ Aspro, nel corso della quale ha ampliato le proprie capacità espressive utilizzando i più svariati materiali quali ferro, bronzo, marmo, ossidiana, basalto trachite, gesso, legno.
Nella sua trentennale attività Ha partecipato ad oltre 80 rassegne e mostre in Sardegna ed all’ estero ricevendo prestigiosi premi e unanime riconoscimenti , con menzioni e recensioni sulle più qualificate pubblicazioni del settore. Intensa è inoltre la sua attività di insegnamento ai più giovani e di diffusione culturale con organizzazione di importanti manifestazioni. E’ presente in numerosi collezioni private e pubbliche, in vari paesi.
Opere di Antonello Pilittu, sono esposte in diversi importanti edifici e spazi pubblici all’aperto. (*)
Antonello Pilittu ha la capacità di intravedere, ancor prima del suo risolutore intervento artistico, quale sarà la forma più congeniale alle caratteristiche morfologiche della pietra, cercando di operarci il meno possibile, ed assecondando la naturale conformazione della materia alla sua fantasia creativa.
La sua scultura immediata e spontanea rifugge da manierismi, da facile e scontata eleganza, arrivando direttamente al cuore con un linguaggio primordiale di grande poesia…
Uno dei fattori che determinano la grandezza di Antonello Pilittu è la capacità, abbastanza rara, di far convivere nella sua opera due aspetti contraddittori, la durezza e la dolcezza
Senza che questi si annullino vicendevolmente.
Con le mie opere in pietra, marmo e legno cerco da queste stesse materie sollecitazioni al mio bisogno di creare, sentendo intimamente le influenze che la mia terra, alla quale visceralmente appartengo, testimonia del suo passato.
Antonello Pilittu è una delle massime espressioni della tradizione scultorea sarda caratterizzata dal segno vigoroso e da un collegamento storico, culturale ed emotivo con espressioni artistiche ancestrali (nuragiche, pre-colombiane, incas)”.
(Testo di Ignazio Pilia)
NOTA IMPORTANTE – CREDITI
Il testo critico 1 e la bibliografia essenziale sopra riportati, sono stati scritti da Ignazio Pilia e rilevati dalla rubrica dedicata agli “Artisti Sardi”, presente sul sito web di Tiscali.it, esattamente all’URL specifico di pagina http://web.tiscali.it/ignaziopilia/pilittu.htm.
(*) Nota integrativa alla “bibliografia essenziale”
“Con la sua Direzione Artistica sono state organizzate alcune rassegne scultoree in pietra (soprattutto con l’uso della trachite rosa di Serrenti), denominate “Simposio Plastico” e “Accademica Nuragica” nella cittadina di Capoterra. Località in cui, insieme ad altri artisti residenti, ha dato vita ad una interessante realizzazione di opere di notevoli proporzioni, molte delle quali sono esposte al pubblico in varie zone, sia nel centro storico del paese che nella località “a mare” di La Maddalena spiaggia, in viale Sant’Efisio.
(integrazione a cura di Gianfranco Ghironi – GiGhi)
TESTO CRITICO 2
“Antonello Pilittu. E in un giardino apparve l’infanzia del mondo sardo”
“Con un gesto quasi religioso Antonello Pilittu, scultore e amante fedele della sua isola, mi consegna il frammento di un manufatto nuragico, le sue mani stringono le mie e le mie stringono la pietra: “La senti l’anima della terra?”.
Sono arrivata in questo giardino portata dalla passione per l’arte e i mondi degli artisti di un giovane/vecchio compagno di scuola. Solo un amico può conoscere il mio desiderio di bellezza e di ragione.
Giro lo sguardo, muovo passi in direzioni diverse, cerco di dare un perimetro a questo rettangolo segnato con discontinuità dalla danza invalicabile dei fichi d’India. E’ un confine che tiene insieme in un ordine dialogante alberi, sassi, animali, sculture, terra e cielo, un luogo dove le mappe mentali si sovrappongono e generano nuova geografia e nuova storia.
L’ombra di un grande albero, a protezione di chi attorno al tavolo condivide cibo e vino, mi riconsegna la stessa protezione ricevuta da una generosa pianta di fico nel cortile della masseria Spigolizzi a Presicce (Lecce), abitata da due artisti inglesi, Norman Mommens e Patience Gray (1). Eravamo in viaggio nel Salento e il mio maestro (così mi piace chiamarlo) Tonino Guerra era alla ricerca di chi aveva saputo creare mondi universali dove l’arte e la poesia danno forma al mondo degli dei. “Il giardino più bello della mia vita”, amava dire nelle pause d’ombra, “è quello creato da mia madre. Un rettangolo di terra battuta con attorno vecchi tegami da cucina gonfi di gerani, una vecchia poltroncina sgangherata dal sole e dalla e dalla pioggia. Ecco dov’è il paradiso, un mondo che abbiamo vissuto nell’infanzia e che ormai è diventato un giardino mentale”. Tonino cercava l’infanzia del mondo nei luoghi più nascosti all’uomo, dove i sassi rotolati dalla montagna nel fiume Marecchia potevano avere l’ordine dei vecchi tegami gonfi di gerani della madre Penelope. E io che cosa cerco in questo giardino sulla costa sarda? Un giardino dove sculture di animali silenziosi sembrano uscire dall’ombra della pietra, animali che – allungando i loro corpi con movimenti furtivi quasi notturni – prendono la forma della paura dei sogni e il ghigno inquietante di chi abita i miti. Piccole colombe di pietra sostano tra erbe e sassi. Sembrano voler rientrare, per il peso del loro corpo, nella terra ma la loro testa è scolpita nell’aria e il loro volo è fermo. Un carro nella sua forma confonde le funzioni: scheletro di un corpo consumato dal lavoro che trova nella verticalità delle strutture segni di religiosità nelle feste di paese.
Ma è il profumo de “sa ramadura” una tessitura larga di ramoscelli di elicriso, menta, lavanda e mirto, a orientare i miei passi. Un tappeto di essenze che Antonello ha steso all’interno del suo mondo, le stesse in uso nella tradizione sarda per accompagnare i passi delle persone, le loro domande e le loro preghiere nei giorni delle processioni. Un’aria che odora della pelle della terra, uno spazio architettonico tenuto insieme da canne palustri, disegni, parole dette in questo luogo, ripensate, scritte e riconsegnate da gente lontana.
Cammino senza difese in una processione di pietre, ossa, animali, legni modellati dall’acqua e dal vento. Rimango sola in questo tempio circolare dove la vita e la morte si tengono per mano. Ma è davanti al camino che si ferma il senso di questa processione. In un tabernacolo di cartone verde un nido, intreccio di voli sapienti a protezione della vita, poggia la sua fragilità sul bianco levigato di un sasso di fiume. Sento di far parte di questa terra, dei racconti di pietra di Antonello, un artista misterioso e semplice, passeggero nella vita, eterno nelle sue opere, proprietario di tutto senza possedere niente, archeologo della senso della vita, artista capace di placare l’angoscia dell’esistenza con la forza dell’immaginazione. Un innamorato che non può fare a meno del suo modello, quella terra madre che diventa anima e materia delle sue opere. Dare spazio ai giardini dei poeti e degli artisti è dare spazio a noi stessi, passeggeri in questa vita”.
NOTA IMPORTANTE – CREDITI
Il testo soprariportato, scritto da Manuela Cuoghi, è stato rilevato dal bel sito web d’arte e cultura “Giannella Channel”, esattamente dalla specifica pagina di cui all’URL https://www.giannellachannel.info/antonello-pilittu-scultore-cagliari-in-un-giardino-apparve-infanzia-del-mondo-sardo. Il medesimo è stato pubblicato in data 2 ottobre 2015, nella rubrica Arti & Culture, Incontri ad Arte.
TESTO CRITICO 3
Ma, forse, più di tutti i testi citati, vale quello che ha scritto in breve lo stesso Antonello Pilittu (uomo e artista di poche parole, rispettoso di quelle date, molto coerente e pragmatico), nella presentazione della sua pagina personale Facebook. In questo social media si è definito, molto sinteticamente: “Artista e scultore sardo, appassionato di arte nuragica”. Credo che quì abbia compiuto un capolavoro, non solo di sintesi ma anche di sincresi. (Gianfranco Ghironi – GiGhi)
ALTRE SEGNALAZIONI: APPORTI CRITICI, OPERE ed ESPOSIZIONI
“Nel silenzio mi parli”
http://www.agostinisemper.it/2015/2020/02/19/nel-silenzio-mi-parli
“L’arte del maestro Antonello Pilittu in una collettiva”
“L’originale scultura rock alta quattro metri nel cuore di Maddalena Spiaggia, per accogliere Sant’Efisio”
“Le opere scultoree” di Antonello Pilittu”
https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=16740
https://www.nuoronews.it/notizie/n.php?id=16740
“Post di Academy of Ambitious Artist”
“Antonello Pilittu – Opere scultoree“
https://www.exibart.com/evento-arte/antonello-pilittu-opere-scultoree
“Alle porte di Cagliari raccogliamo i racconti di pietra di Antonello Pilittu”
Dal sito web “La Piazzetta news”: http://lapiazzettanews.altervista.org/arte-1.html
“Lo scultore Antonello Pilittu” – Video intervista di Roberto Copparoni per “Gli Amici di Sardegna” nell’ambito del “Progetto Resilienze Culturali 2”
https://www.facebook.com/watch/?v=740675187333579
“Antonello Pilittu nel Catalogo Generale dei Beni Culturali”
https://catalogo.beniculturali.it/SARDEGNA/Agent/ea3b7a113a14fbee49caf1f9464d59f5
“7 idee su sculture in pietra dello scultore Pilittu Antonello”
https://it.pinterest.com/giovannilecis/sculture-in-pietra-dello-scultore-pilittu-antonell
“Antonello Pilittu e la sua arte scultorea”
https://www.capoterrasardegna.it/it/articles/71/antonello-pilittu-e-la-sua-arte-scultorea.html
“Sa Ramadura – Personale di Antonello Pilittu e collettiva pittorica a Pula”
http://www.lapiazzettanews.altervista.org/arte.html#Arte45
“Artisti sardi – Antonello Pilittu”
http://web.tiscali.it/ignaziopilia/pilittu.htm
“Le sculture di Antonello Pilittu a Capoterra da Sgaravatti Garden”
https://www.capoterrasardegna.it/it/articles/108/le-sculture-di-antonello-pilittu-a-capoterra.html
“Antonello Pilittu, scultore d’anime” – Articolo di Ivan Murgana pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano cartaceo “L’Unione Sarda” del 20/04/2021
INFO e CONTATTI
Antonello PILITTU – Via G. Pascoli n. 9a – Capoterra (CA), Sardegna
E-Mail: pilittuantonio@gmail.com
Cell. n. 347 211 6620 (anche WhatsApp)
Instagram: https://www.instagram.com/antonello_pilittu
Gianfranco Ghironi
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