Con Daniele Carbini, pipemaker di Tempio Pausania, ci stiamo chiedendo, tra il serio e il faceto, quanto Nietzsche e Heidegger possano stare dentro una pipa.
Se siete curiosi e non l’avete ancora fatto, vi invitiamo a leggere il primo articolo, pubblicato qualche giorno fa, e a proseguire con questo nuovo articolo. Buona lettura!

Daniele, una pipa è poesia, arte, ricerca, filosofia?
È sintesi (non Kantiana e meno che mai hegeliana), ma nel senso di comune punto d’incontro di arte, scienza e design, scienza perché devi essere rigoroso nel rispettare le regole meccaniche di una pipa, è necessario un rigore feroce. Design per la necessità delle linee pulite e armoniose. Arte per l’aspetto creativo, dove devi esprimere la tua personalità e deve emergere in modo totale e potente, riconoscibile.

Kant ed Hegel tutta la vita! Non potremmo neppure camminare senza le loro parole.
Hegel riuscirò a dartelo alle fiamme.
Kant e il suo rigore è un pilastro del pensiero, è imprescindibile, nonostante il suo fallimento con l’analitica trascendentale mai compiuta. Ma ancora più grande è stato il suo contributo in campo estetico-artistico.

-Accenno un’altra domanda-
Aspetta che sto finendo con Kant e lo stronzo. Hegel è stato il trionfo della ragione, padrona del mondo. Da un punto di vista razionale impeccabile e assoluto, da un punto di vista emotivo invece arido, la sua idea sostituisce la realtà, meravigliosamente imperfetta.

È interessante la sua sintesi come riacquisizione del negativo, della parte oscura; interessante è la dialettica come processo continuo e costante.
Non c’è dubbio che sia interessante, ma in questo processo di dialettica ad un certo punto si dimentica la realtà, la sostituisce letteralmente, ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale.

Chi è l’acquirente dei tuoi oggetti?
Le mie pipe le compra chi prova attrazione per le linee che realizzo, come se fosse entrato in contatto con l’oggetto, gli trasmette emozione, non è solo uno strumento da fumo.

È un oggetto d’arte.
Sì, viene percepito come tale. Ancora devo fare molta strada, soprattutto dal punto di vista tecnico, non solo di crescita nei disegni. Riconosco però di riuscire a trasmettere emozioni e a donare qualche goccia di bellezza.

Sì, trasmettono emozioni. Le linee rasentano la perfezione, la bellezza.
Questo è gratificante. Ho ricevuto dei messaggi molto emozionanti da diversi estimatori delle pipe Alinetu. Una donna sotto natale mi ha commosso fino alle lacrime.

Racconta.
Allora… da poco sono entrato in una importante rivendita di pipe online, dove ci sono moltissimi artigiani della pipa affermati a tutti i livelli. Sotto Natale una mia pipa, tra le più care, è stata acquistata da una signora che ha deciso di cercarmi e di scrivermi. È successo che mi ha scritto un messaggio privato e mi ha ringraziato. Ha premesso di avere avuto in mano moltissime pipe, anche di altissimo livello, perché il marito è un collezionista. Mi ha scritto che nessuna pipa prima della mia le aveva dato tanta emozione, mi ha ringraziato perché ha detto che le ho donato bellezza, poi mi ha chiesto a cosa mi ero ispirato e io ho risposto la verità: a Chagall e all’amore.
Ed effettivamente nel fare quella pipa ci ho messo dentro tutto l’amore che portavo in corpo, anche doloroso, pieno di energia, anche rabbiosa.

Di questi tempi la bellezza è salvifica.
Non solo oggi ma sempre. Veniamo da decenni di trionfo della bruttezza e dello sciatto elevato a bello. Siamo circondati dalla bruttezza e la bellezza ci sfugge, perché brucia, ferisce, colpisce a fondo, non fa sconti se la bellezza ti travolge allora ti cambia per sempre.

Ci devasta più della bruttezza, ma è la bellezza che apre la porta all’amore e alla filosofia.
Il brutto, anche se necessario, è superficiale, non fa vibrare le corde di ogni nervo del corpo. La bellezza invece lo fa in modo intenso, e poi quello che vedi ha un altro aspetto, non puoi tornare indietro.

La bellezza ti cambia, ti stravolge, ti fa amare.
Sì, ti fa fare un sacco di stronzate inenarrabili, ma anche in questo sta la sua magia.
La bellezza ha il potere del dolore che ti fa assaporare le viscere della terra e ti eleva in alto, ti fa volare leggero, senza gravità e ti fa capire che i sogni sono possibili.

Poi ti schiaccia e poveri noi!
Quali sono le caratteristiche che rendono una pipa unica?
La personalità. Una pipa deve avere personalità. È quella non te la insegna nessuno. Dopo di questo ci sono altri parametri, che ti permettono di capire che sei di fronte ad una pipa eccellente. Ovvero la selezione della materia prima, la radica ma anche gli altri elementi, la lavorazione in tutti i suoi passaggi. I dettagli, Lucia, i dettagli fanno la differenza.
E la differenza ti svela il senso di tutto.

Le tue opere dove sono maggiormente apprezzate?
In Italia, ma anche all’estero sto avendo sempre più seguito.

Che rapporti hai con gli altri pipemakers?
Con alcuni pipemakers ottimi, con altri meno. Come tutti i mondi anche quello della pipa è pieno di haters. Soprattutto con quelli come me. Primo perché detestano i nuovi. Secondo perché detestano ancora di più chi si azzarda a cercare nuove linee e a vedere nelle pipe un oggetto di design che si afferma non solo per la sua usabilità, strumento per fumare, ma come oggetto di valore artistico. Ti dicono “ma chi credi di essere? Arrivi tu e vorresti mettere in discussione gli dei della pipa?”

Ma non è ancora finita! Speriamo, io e Daniele, che abbiate la pazienza di aspettare qualche giorno per il proseguimento della nostra chiacchierata.