Chi è la ragazza, stretta in abiti ottocenteschi, ritratta nella fotografia appesa alle pareti della grande casa familiare? Perché tanto riserbo intorno alla sua figura? Una porta chiusa e alcuni misteri ci accolgono ne La Famiglia Tancas, la saga familiare ambientata in Sardegna, a Pozzomaggiore, ai primi del Novecento. L’autore, Paolo Cuccuru, già docente di storia e filosofia e Dirigente scolastico, si è cimentato nella stesura del suo primo romanzo, riuscendo a condensare bene, in questa opera prima, una scrittura elegante e una buona capacità di raccontare storie, in un contesto storico affascinante e fecondo di avvenimenti. Il romanzo è stato pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Maxottantotto Edizioni.

Il libro accompagna, senza mai giudicare, l’evolversi dei personaggi -ognuno con la propria personale visione del mondo e dei rapporti umani- e indaga i meccanismi che si sviluppano quando non si rispetta più su connotu in ambito sociale o familiare. Abolotos, sbandamenti, piccole o grandi ribellioni che possono generare mutamenti duraturi o fuochi di paglia: sicura sofferenza, direbbe Giacomo Tancas Dettori. È lui, a Pozzomaggiore, il garante de su connotu: presso la sua comunità, svolge la funzione di giudice conciliatore, mentre nella sua famiglia, in via Ulumos, è il pater familias. Come districare le controversie sorte, in quegli anni, tra la classe dominante e quelle subalterne, e quelle sorte in seno alla propria famiglia? Basta “evitare gli eccessi da una parte e far ricorso alle tradizionali doti di pazienza e di rassegnazione dell’altra”. 

Le vicende narrate si dipanano in un’epoca interessante e ricca di cambiamenti, nella quale in Sardegna si cerca di porre fine all’antico regime: sa nobilesa che, fino ad allora, aveva dominato indisturbata le masse di servi e serve, perde sempre più importanza, usurpata, dapprima, da una borghesia operosa e desiderosa di potere e ricchezza e, infine, dalle masse popolari che premono alle porte della storia per divenirne motore propulsivo. Anche il Logudoro, cosi come tutta l’Isola, si affaccia al nuovo secolo, tra rassegnazione e rivolte.

Chi pensa che in provincia alberghi la noia, che niente accada e che il mondo con le sue diavolerie moderne sia lontano dai centri minori, dovrebbe leggere la saga familiare dei Tancas, i cui protagonisti si affacciano al mondo, studiano a Sassari, si recano a Cagliari, attraversano il mare per soggiornare in luoghi più o meno lontani, vivono i moti per il pane, il biennio rosso e la dittatura fascista. I Tancas abitano le proprie passioni e le prospettive personali dettate dal carattere e dal costante rapporto di ubbidienza o disobbedienza alle norme paterne. È lui il sostegno, il fulcro, le catene da cui liberarsi, per poter, infine, ritornare a casa come donne e uomini pacificati. 

Giacomo Tancas incarna i valori di un mondo che piano piano sta scomparendo: onore, decoro, il buon nome; qualità legate, sia ai possedimenti da amministrare con cura e parsimonia, sia ai propri avi, gli dei familiari, ai quali offrire rispetto e futura discendenza. La moglie, le quattro figlie e il figlio, ognuno di essi ci dona una visione, un destino, una volontà, il tutto mediato dall’indole, dalla fisicità, dalla fortuna e dal rapporto con il pater familias. E così abbiamo Paola, moglie premurosa; Nina, la forte e coraggiosa figlia primogenita; Tatano, privo della forza di carattere del padre; la tenera e sognatrice Margherita; Biby, combattiva e intransigente, Berenice, ancora bimba e poi donna dal carattere e dai modi un po’ stravaganti. E intorno a loro, una società che, piano piano, sta segnando il passaggio dei tempi. 

L’autore ricostruisce un’epoca fertile di vicende, senza mai appesantire il racconto. La storia locale sa restituirci bene il senso e le logiche del Novecento: in quel passato, ormai lontano, riusciamo a cogliere le radici delle nostre comunità. La divisione del salto di Planu de Murtas, tra i pozzomaggioresi che ne fecero richiesta, si trasformò, da giusto proposito di spartizione democratica delle terre comunali, a grande imbroglio generatore di fallimenti e intrighi: ci fu una guerra trentennale. Nell’Isola, la nascita dei caseifici moderni -avvenuta a Pozzomaggiore grazie al greco Calenzis- portò un iniziale miglioramento delle condizioni economiche, ma, in poco tempo, causò diversi effetti negativi e una recrudescenza della crisi. Fame, senza scampo, la fame che contribuì a generare i moti. Nel 1906, i moti per il pane scoppiarono nei territori minerari, nelle città e anche nelle campagne; a Pozzomaggiore, quei moti saranno sedati dal reale esercito. 

L’ispirazione del libro affonda le radici nell’infanzia di Paolo Cuccuru, in quel territorio dolce della memoria e della vita fatto di ricordi, attese, volti e figure ormai presenti solo come ricordo. I racconti ascoltati da bambino sanno mescolare sapientemente tradizioni, storia e vissuto familiare. Gli adulti raccontavano storie e fatti che coinvolgevano tutti i componenti della famiglia, ma c’era un luogo nel quale era proibito accedere, un nome negato e impronunciabile: decenni di silenzio e di imposto oblio avevano creato un mistero fascinoso e una storia da scoprire. Chi è la ragazza sconosciuta della fotografia? Il diniego di informazioni spinge l’autore, da bambino, a fantasticare e, da adulto, a ricercare la verità per restituire vita e nome ad una giovane donna familiare eppure sconosciuta. E così, riconsegnando un corpo e un’anima alla parente misteriosa, Paolo Cuccuru ci ha regalato un romanzo ricco di colpi di scena e avvenimenti.

Le saghe familiari ci offrono letture piacevoli e coinvolgenti, rintracciamo in esse, in una sorta di rispecchiamento, storie, caratteri, avvenimenti, desideri e passioni. Viviamo, attraverso i romanzi, la vita degli altri, ci immedesimiamo nei personaggi e nelle loro vicissitudini. E così parteggiamo per le figlie ribelli, o per le figlie sagge, per l’amore che sempre trionfi, o magari giustifichiamo, cercando di comprenderlo, il piglio severo del padre, sempre intento a preservare la reputazione borghese, ma, in fondo, desideroso solo di proteggere la propria famiglia.

Una lettura consigliata, La famiglia Tancas, con l’auspicio di leggere presto altri romanzi di Paolo Cuccuru.