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Il coaching nell’era moderna

Il coaching nell’era moderna

Il mondo gira velocemente, la comunicazione è istantanea, ogni giorno nascono nuovi prodotti e moderne tecnologie che dispensano sempre più le persone dal ragionare; grazie al web disponiamo di infinite informazioni, abbiamo tutto a portata di mano  ma l’uomo è sempre meno protagonista della propria esistenza.

Ecco che proprio in tutto questo turbinio, in questa giostra che gira sempre più forte nasce un nuovo bisogno: quello di riportare la persona al centro di tutto e il coaching è basato esattamente sulla persona, o meglio, sulla sua felicità.

Il coaching risponde infatti ad un bisogno crescente di supporto e guida in un contesto complesso e sfidante.

Le persone oggigiorno infatti si trovano spesso a dover affrontare sfide e opportunità inaspettate che richiedono nuove competenze e una maggiore capacità di adattamento.

Quindi la vera novità è l’esigenza del benessere psicologico; alle persone non basta più avere successo nel lavoro ma vogliono sentirsi soddisfatte e realizzate,  il coaching  lavora  sull’autostima, sulla gestione delle emozioni, valorizza la comunicazione efficace e le relazioni interpersonali favorendo la consapevolezza, l’autoefficacia e l’autocritica.

Tutto questo ha reso il coaching uno strumento potente per chiunque decida di migliorare le proprie competenze, raggiungere i nuovi traguardi e vivere una vita più equilibrata e soddisfacente.

Ma da dove prende spunto il coaching? Sembrerebbe che abbia origine dalla maieutica socratica, ossia dal metodo sviluppato da Socrate nell’antica Grecia con il quale attraverso domande mirate aiutava il suo interlocutore a “partorire” la verità che già risiedeva dentro di lui. Con lo stesso principio anche il coach utilizza domande potenti per stimolare il pensiero critico e l’autoriflessione aiutando il coachee (il cliente) a scoprire le proprie risorse interne.