Dall’inviata Manuela Vacca
Nel sottotitolo di Appetitosamente, cioè “festival regionale del buon cibo” l’aggettivo è sincero, meticolosamente calzante. Perché la comunità di Siddi per l’edizione 2022 ha mostrato, a partire dalla buona accoglienza e dal sorriso autentico, che si può fare una festa di popolo per condividere un mondo antico al passo con i tempi. E che lavora alla ricetta migliore per il proprio futuro. Siddi, dopo due anni di pausa forzata, si conferma luogo pacifico dove incontrare le persone assieme alla scoperta del gusto di prodotti territoriali preparati e cucinati con sapienza. Una meta per vivere gli aspetti del convivio con momenti di riflessione o di arte che fanno bene alla mente e al cuore.
Accanto al cibo assaporato assieme ad amici e agli altri avventori, le chiacchierare durante il pasto hanno riportato agli incontri della giornata in un tempo calmo scandito dalle campane in sottofondo. Interessantissimo il primo appuntamento dedicato alla cultura del riso. 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗶 dell’azienda iFerrari di Cabras ha ripercorso la storia della risicoltura nell’isola, che è anche una storia di famiglia. Poi l’innovazione a iniziare dal riso nero aromatico Venere, brevetto della Cooperativa Sardo Piemontese Sementi, e un discorso di qualità come costante. Ecco l’importanza dell’agricoltura di precisione che include un approccio più corretto verso l’ecosistema. Di robotica e di machine learning ha parlato 𝗙𝗮𝗯𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼, fisico e ricercatore. Con un progetto del Crs4 di intelligenza artificiale si sta lavorando a una barra irroratrice intelligente di fitofarmaci.
Cibo anche per l’anima con l’arte e la mostra ‘I frutti della terra’ di 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗣𝗶𝘀𝗮𝗻𝘂. E al tramonto con la musica di Raphael Gualazzi nello scenario unico della tomba dei giganti de Sa domu ‘e s’Orcu, cornice anche del concerto all’alba di Elisabetta Steri e Andrea Ortu. Si parla di futuro e di ricette per il domani durante la giornata conclusiva. Il climatologo Luca Mercalli, nel suo intervento in collegamento (da tempo ha scelto di non prendere l’aereo per concorrere all’abbattimento delle emissioni), affronta il discorso energetico delle fonti rinnovabili. E riporta alla responsabilità sui consumi, sullo spropositato sfruttamento delle risorse e sugli sprechi alla luce del peso della popolazione sul pianeta e di chi soffre comunque la fame.
Quale ricetta per il futuro? Il 36enne chef Davide Atzeni – che con la compagna Sara ha avviato con successo il suo ristorante Coxinendi, a Sanluri – rivela una formula di impegno, passione e collaborazione. Lo fa nell’incontro con l’archeologa e presidente del comitato scientifico per l’insularità in Costituzione Maria Antonietta Mongiu e con il primo cittadino di Siddi Marco Pisanu. Il sindaco è convinto che l’enogastronomia non deve essere fine a se stessa ma ancorata ai valori della comunità, in un progetto di sviluppo che può fermare l’abbandono dei piccoli centri. In qualità di presidente dell’Unione dei comuni di Marmilla ragiona in termini di sostenibilità territoriale, parla di albergo diffusi nei centri storici e di occasioni per la comunità. Perché la proposta della Marmilla è qualità della vita con buon cibo e buona accoglienza. E un vivere lento e a contatto con la natura che profuma di lentischio.
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