Cagliari, 3 marzo 2023 – Un anno di vita durante la guerra raccontato attraverso gli obiettivi e i diari di otto fotografe ucraine: dal 4 marzo al 10 aprile, al Castello di San Michele di Cagliari, la mostra fotografica Diary – 8 diari fotografici in tempo di guerra racconta com’è cambiata la quotidianità in Ucraina dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione da parte dell’esercito russo. E proverà anche a portare un aiuto concreto: parte del ricavato dei biglietti, infatti, servirà a sostenere la popolazione ucraina attraverso l’associazione Ukrainian Women Photography Organization (UWPO).
Appunto all’UWPO, nata nel 2020 con lo scopo di unire fotografe di diverse nazionalità e aiutarle a sviluppare il proprio talento attraverso progetti educativi innovativi, appartengono Gera Artemova, Sofiya Chotyrbok, Marisia Myanovska, Maryna Brodovska, Victoria Sorochuk, Yana Hryhorenko, Xenia Petrovska e Tania Boguslavskaya, le otto donne protagoniste dell’esposizione, nate tra il 1973 e il 1991.
Attraverso 139 immagini, accompagnate da stralci dei loro diari che contestualizzano e spiegano le fotografie e i frammenti di vissuto a cui si ricollegano, Diary racconta le vite di otto donne diverse, unite dentro e fuori l’Ucraina da una storia divenuta improvvisamente comune nel febbraio dello scorso anno. E questa svolta drammatica è diventata anche determinante nel plasmare e influenzare le loro visioni artistiche, come testimoniato dall’evoluzione nel loro sguardo e nelle immagini scattate mese dopo mese.
“Le opere – spiega Anna Melnikova, presidente di UWPO e curatrice dell’esposizione insieme a Maurizio Lai e Tiziana Ciocca – ci offrono uno sguardo privilegiato sulla complessità della realtà, catturando l’essenza delle esperienze vissute con sensibilità e ricerca artistica. La fotografia diviene un mezzo di espressione libero e aperto, capace di catturare l’intimità e la complessità delle esperienze vissute, e di comunicare emozioni e pensieri con grande potenza evocativa.”
E le esperienze vissute dalle artiste in mostra, molte delle quali con una formazione artistica accademica ed esperienze internazionali, e poi confluite nelle loro fotografie in certi casi fanno accapponare la pelle.
“Questo progetto si basa sulla mia esperienza vissuta in un obitorio durante i primi tre giorni della guerra ucraino-russa – è il racconto di Maryna Brodovska -. Mi nascondevo lì dalle bombe e dai combattimenti di strada, dalla paura e dal non sapere come andare avanti. Nonostante la decisione di nascondersi nel seminterrato di un obitorio di Kiev suoni strana e surreale, ha funzionato. Mi ha aiutato a vedere la bellezza di ogni istante della vita.”
Per Yana Hryhorenko, la sua sezione intitolata “Anamnesi è un tentativo personale di esplorare la mia ansia e i miei disturbi ossessivo-compulsivi, di cui sono venuta a conoscenza durante la guerra”. Gera Artemova spiega così il suo “diario di guerra”: “non riguarda tanto eventi esterni, quanto lo stato interiore, i sentimenti umani nel mezzo della guerra. Le immagini sono documentarie, ma allo stesso tempo acquistano un significato simbolico. Riflettono sentimenti e reazioni agli eventi. Questo diario parla anche del valore della vita e dello sforzo di trovare briciole di normalità in circostanze assolutamente anormali.”
Diary arriva a Cagliari in prima assoluta ed è stata presentata stamattina alla stampa dall’assessora comunale della Cultura e Spettacolo Maria Dolores Picciau, dalla co-curatrice e presidente di UWPO Anna Melnikova e dal console onorario d’Ucraina in Sardegna Anthony Grande.
Dice l’assessora Picciau: “Ospitare il lavoro di queste fotografe è un grande onore per la nostra città: Cagliari accoglie una numerosa comunità ucraina e, da quando è scoppiato il conflitto, i cagliaritani si sono mobilitati per mandare aiuti nelle zone colpite e accogliere i rifugiati. La mostra ha molteplici chiavi di lettura. Mantiene viva l’attenzione e vigile la coscienza su quello che sta succedendo alle porte dell’Europa. Questo progetto poi ci ricorda che, anche sotto le bombe, può nascere arte: le immagini realizzate da queste otto donne non hanno solo valore di reportage di un’esperienza ma rivelano come si possano creare bellezza ed emozione anche nei contesti più difficili.”
Per Anna Melnikova, “questa mostra non è solo un’esposizione di fotografie, ma il nostro messaggio cifrato in immagini sui sentimenti delle donne ucraine nel periodo iniziato il 24 febbraio del 2022 – dice -. E ci aiuta a dare sostegno alle fotografe ucraine: prima di tutto attraverso l’opportunità di condividere le loro storie e le loro immagini con altre persone in altri paesi e poi mediante la possibilità di raccogliere fondi attraverso la nostra associazione. Molte delle nostre associate sono contemporaneamente madri, figlie e mogli e si trovano in condizioni di precarietà a causa della guerra in corso. Grazie alla raccolta fondi, i visitatori avranno la possibilità di aiutare a migliorare le loro condizioni di vita in un momento di grande difficoltà.”
Il console onorario dell’Ucraina in Sardegna Anthony Grande si dice “lieto di partecipare a questa iniziativa, che dà ulteriore prova della sensibilità e della vicinanza della Sardegna alla causa ucraina, che si è concretizzata non solo accogliendo migliaia di profughi ma anche supportando la cultura e l’arte, fondamentali per salvaguardare l’identità di questo popolo e tenere i riflettori accesi sull’atroce conflitto che lo sta colpendo.”
Diary – 8 diari fotografici in tempo di guerra è curata da Anna Melnikova, Maurizio Lai e Tiziana Ciocca ed è organizzata da Orientare srl e dall’Assessorato della Cultura e spettacolo del Comune di Cagliari, con la collaborazione di UWPO.
La mostra sarà visitabile da sabato 4 marzo e fino al prossimo 10 aprile, dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 18.00. Il costo dell’ingresso a Diary è 2 euro, mentre per l’ingresso con la visita guidata si pagano 3 euro.
È possibile visitare soltanto il Castello di San Michele: il biglietto costa 3 euro (2 euro il ridotto), mentre l’ingresso con la visita guidata costa un euro in più. Chi volesse visitare Diary e Castello pagherà invece 5 euro (4 euro ridotto).
Parte del ricavato della mostra verrà devoluto al sostegno della popolazione ucraina tramite UWPO.