È in vendita da oggi lo storico sussidiario del mangiarbere all’italiana. Nella trentatreesima edizione di Osterie d’Italia di Slow Food editore si racconta una ristorazione italiana autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia.
Tra i 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto ci sono anche quelle in Sardegna, dove sono segnalate 49 mete.
Cinque di queste si fregiano della Chiocciola, il massimo riconoscimento attribuito per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto di Slow Food (assegnata a un totale di 270 osterie). Anche se non ne risultano di nuove, sono confermano quelle ottenute l’anno precedente da Letizia (Nuxis, SU), La Locanda dei Buoni e Cattivi (Cagliari), Su Recreu (Ittiri, SS), La Rosa dei Venti (Sennariolo, OR) e Il Rifiugio (Nuoro).
LE NOVITÀ. Ma rispetto alla guida 2022 ci sono dei nuovi ingressi: entra Abbamele a Mamoiada, guidato dalla coppia Mauro Ladu e Sara Tavolacci. Ancora l’agriturismo Castel Doria a Santa Maria Coghinas e la creazione di Walter Vivarelli a Cagliari, ossia la Tratto-macelleria Vivarelli di via Torino.
Fanno parte delle 139 novità rispetto alla scorsa edizione, «molti dei quali aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria», commentano nell’introduzione i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni.
ALTRI RICONOSCIMENTI. Si sono aggiudicati la “Bottiglia“, che segnala una proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio e con prezzi onesti, Il Mosto di Aggius, Ispinigoli a Dorgali, Abbamele e Il Portico.
In Osterie d’Italia 2023 compare un nuovo riconoscimento: il Premio Selezione Bere Bene, assegnato ai locali che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi – scelti con attenzione e personalità. È andato a tre Osterie, una di queste è in Sardegna: Ada di San Sperate (SU).
CARLO PETRINI. «Quest’anno i curatori hanno voluto soffermarsi sul valore dell’accoglienza, che vuol dire garantire al vostro cliente un atteggiamento di benevolenza – le parole di Carlo Petrini, fondatore dell’associazione. Penso che questo gioco di sentimenti e di sensazioni debba essere il più sincero possibile: non creiamo situazioni di accoglienza non vere, costruite. L’accoglienza migliore è quella che esprime la vostra identità. L’essenza è testimoniare, far conoscere, condividere la vostra identità e quella del vostro locale. Attraverseremo tempi difficili e l’alleanza con i frequentatori della vostra osteria è importante».
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